La Calabria, “punta” dello stivale è bagnata dal mare più blu quasi nella sua interezza, per un totale di più di settecento chilometri di litorale, da Capo Spulico al Golfo di Policastro. Nell’entroterra, la regione è dominata dalla foresta impenetrabile dell’Aspromonte, dal verde della Sila e dalla natura selvaggia del Pollino. Sorgenti di acque sulfuree hanno creato stazioni termali famose come Lamezia Terme, Guardia Piemontese e Cassano.
La punta d’Italia possiede una storia molto antica, le cui radici iniziano nel Paleolitico; i Greci furono i primi “colonizzatori”, seguiti da romani, bizantini, normanni e spagnoli.
Le aree verdi in Calabria non mancano. Il Parco Nazionale del Pollino interessa la Calabria del nord ed è una striscia di terra incontaminata che spazia dal Tirreno allo Ionio. Il pino loricato è il simbolo del parco, coperto da fitte foreste impenetrabili e pianure puntellate di rovi, vischio, biancospini, viole, papaveri, orchidee, peonie. La fauna presenta una straordinaria varietà di rapaci, tra i quali l’aquila reale, nonché mammiferi quali il lupo appenninico e il capriolo, e specie rare e in via di estinzione, come la testuggine palustre.
Il Parco Nazionale della Sila è una vera scoperta per chi visita la Calabria per la prima volta: una natura incontaminata accoglie il visitatore, che spazia da verdi declivi a foreste selvagge, bellissimi laghi artificiali e rilievi montuosi. Il territorio è puntellato da numerosi villaggi rurali, dove il tempo sembra essersi fermato. Da non perdere sono i Giganti della Sila, un piccolo lembo del parco popolato da alberi secolari di pino laricio.
Il Parco Nazionale dell’Aspromonte occupa invece l’estrema punta dello stivale ed è costituito in prevalenza da massicci montuosi che si inerpicano fino a toccare i 2000 metri. Molte di queste vette, dalle quali si vedono le Eolie e la cima dell’Etna, terminano a picco sul mare, con risultati spesso spettacolari (vedi Monte S. Elia). Il parco, tra verdi pianure, monoliti di pietra, suggestive cascate e promontori rocciosi, è un vero spettacolo della natura, circondato dalle meravigliose coste di Tirreno e Ionio. L’Aspromonte è anche celebre per i suoi splendidi borghi, nei quali fiorisce l’artigianato tradizionale.
Reggio Calabria. La città si affaccia sullo Stretto di Messina; specialmente se ammirato dall’alto delle colline, il paesaggio è davvero affascinante – il vulcano Etna svetta sullo sfondo, spettacolo indimenticabile se la cima è innevata. Se passate per Reggio, non perdetevi una visita al Duomo e al Castello Aragonese; passeggiate sul lungomare Falcomatà e lungo la via dello shopping, Corso Garibaldi; gustate gli splendidi panorami sul mare dall’Arena dello Stretto e dal Planetario provinciale. A Reggio si trovano i famosi Bronzi di Riace, in mostra al Museo Nazionale della Magna Grecia. I celebri bronzi sono due statue rinvenute appunto nei pressi di Riace (sempre in Calabria) e sono diventati presto il simbolo della città.
La costa degli Dei. Quel tratto di costa calabrese che va da Nicotera a Pizzo Calabro comprende i comuni di: Tropea, Zambrone, Pizzo Calabro, Nicotera Marina, Briatico, Capo Vaticano, Joppolo, Marina di Amendolara, Parghelia, Ricadi, Trebisacce e Sangineto. Undici perle che si allungano su uno dei tratti di costa più celebri in Italia, chiamata anche “la Costa Bella”; suggestivi panorami caratterizzati da una varietà notevole: strisce di sabbia bianca si alternano a tratti rocciosi, che dischiudono calette accessibili solo via mare. La Costa degli Dei è anche un parco marino protetto per via della bellezza dei suoi fondali, sui quali si estendono praterie di poseidonie e nuotano varie specie animali tra i quali polpi, murene, scorfani, cernie e tante altre specie.
Tropea, il “terrazzo sul mare”, è sicuramente il centro più famoso; situato su uno sperone di roccia a picco sul mare, di fronte ad esso un isolotto roccioso sul quale troneggia la Chiesa di Santa Maria, antico santuario. La chiesetta si raggiunge tramite una scalinata scavata nella roccia ed è circondata da una fitta macchia mediterranea che dà sul blu del Tirreno, sullo sfondo l’Etna e Stromboli: lasciamo al lettore immaginare quanto questi paesaggi siano suggestivi.
La costa degli Dei è anche puntellata di edifici storici e torri di guardia: come tutte le coste del mediterraneo del sud, è stata in passato preda di incursioni piratesche. Non perdetevi Torre Ruffa e Torre Marrana, anche se non conservate in ottimo stato sono comunque visitabili, immerse in un paesaggio mozzafiato e saranno veicolo di emozioni uniche, un tuffo nel passato. Il faro di Capo Vaticano dev’essere un’altra tappa obbligata del vostro itinerario nella Costa degli Dei, insieme al paesaggio circostante. Capo Vaticano si distingue per la bellezza delle sue acque cristalline e dei suoi fondali, nonché per la particolarità dei suoi promontori rocciosi terrazzati, di origine antichissima.
I comuni della Costa degli Dei sono celebri per il mare, la cultura, le tradizioni (anche culinarie) e i paesaggi naturali. In alcuni casi sembra che il tempo si sia fermato; vi perderete per le viuzze dei centri storici di origine medievale, come quello della bella Nicotera, edificato in collina e cinto da mura per difendersi dalle incursioni dei pirati, o quello di Briatico, con la sua torre di vedetta risalente all’epoca romana.